venerdì 4 maggio 2012

MASCHERE SVENTRATE.

Ad un’amica, ad una donna.

Dicono che solo i vulcani possono eruttare ma non è vero.
Dicono che siamo costituiti dal settanta per cento di acqua ma perché allora mi sento pervadere da un calore strano che urla la mia stagione?
Perché tutti pensano che dietro questa facciata di stravaganza e forza non si nasconda nient’altro?
Falsi amori e illusioni perdute in un origami senza fine: questa sono io.
La luna ha visto consumarsi e accumularsi le maschere dei miei anni, i delitti bianchi e le parole mai dette.
Il giorno invece cancellava le tracce di quel trucco sul mio viso che raschiava la pelle come succo di limone.
Nonostante la mia età mi sento ancora con il cuore puro pronto ad esser sporcato da un amore reale e sincero.
Ora che sono finalmente pronta perché tu non mi comprendi? Perché ti allontani, ritorni e mi confondi?
Ma questo è lo status della mia vita: venire, andare e ritornare per poi sparire per sempre.
Sono stanca di queste fughe, sono stanca di questa normalità: dietro questa leonessa si nasconde una principessa, che come tutte, attende di esser rapita e portata via, su quell’isola che non ho ancora esplorato.
Il vulcano, l’esplosione, tanto sole e poi ci sei tu: un porto sicuro nel quale attraccare la mia nave allo sbaraglio.
Sono qui, non mi vedi? Vieni a prendermi.

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