giovedì 15 marzo 2012

ASSENZA

L'assenza dondola nell'aria
come un batacchio di ferro
martella il mio viso martella
ne sono stordito

corro via l'assenza m'insegue
non posso sfuggirle
le gambe si piegano cado

l'assenza non è tempo né strada
l'assenza è un ponte fra noi
più sottile di un capello più affilato di una spada

l'assenza è un ponte fra noi
anche quando
di fronte l'uno all'altra i nostri ginocchi si toccano.
Nazim Hikmet
 

Ogni cosa, ogni idea, ogni persona assente fa parte di un mondo che non c’è più : il mondo della nostalgia, quello strano posto dove riponiamo tutto ciò che è andato, che andrà che non è più con noi, accanto a noi.
L’effettiva potenzialità e essenza di quel qualcosa che non c’è più viene percepita proprio quando ormai fa parte dei nostri ricordi.
Il rimorso è una delle conseguenze più ambite in ambito di assenza, in quanto ci rendiamo conto di voler bene o amare quel qualcuno, di essere legati a  quel qualcosa, solo quando l’abbiamo perso.
L’assenza potrebbe essere intesa quindi come un non luogo, una non presenza anche se molto spesso mi piace percepire l’assenza come presenza spessa: presenza perché la nostalgia mi riporta all’assente, densa perché è come se fosse viva in me la sua presenza/assenza che molto spesso fa male.
L’assenza è un potere: quel qualcosa, quel qualcuno non c’è eppure si fa sentire e grida, urla e ti lega.



Nessun commento: